Iniziamo oggi quella che spero diventerà una consuetudine: scrivere un breve report sull’esperienza dei seminari. L’occasione è quella delle annotazioni che faccio a fine seminario, segnando le 4 parole (o frasi, o concetti, via...non siamo fiscali) che mi hanno colpito nella loro presentazione.
Il 19 Marzo 2024 abbiamo avuto ospiti da noi la società T&T srl di Napoli, con Rino Gegnacorsi, Marco Bettini, Filippo Bogetti e Roberto Veneruso. Come abbiamo detto, in questo secondo semestre stiamo vedendo aziende di tipo diverso e la società T&T rappresenta un esempio virtuoso di una Piccola e Media Impresa che sul territorio è attiva da tempo in un ambito tecnologico particolare, quello dell’informatica applicata al campo dei trasporti.
Knowledge worker
La prima parola è “Knowledge worker” che è stata usata per definire da Rino Gegnacorsi il loro obiettivo, quello di avere personale che è flessibile e adattabile (citando anche Darwin che parla proprio di questo “Non è la specie più forte che sopravvive né la più intelligente ma quella più adattabile”) sottolineando la necessità di adattarsi velocemente. E questa è davvero una caratteristica importante su cui, qui da noi nel Dipartimento di Informatica, si punta moltissimo: quello di formare studenti che siano in grado di imparare velocemente nuovi strumenti, nuove metodologie, nuovi processi. Infatti, la conoscenza e le competenze che avete, che state sviluppando adesso e che svilupperete in futuro, rappresentano un bagaglio per poter trattare e affrontare i cambiamenti e le rivoluzioni che nel corso di una lunghissima carriera nel campo del Information and Communication Technology vi capiteranno sicuramente, permettendovi di sopravvivere a queste vere e proprie rivoluzioni.
Queste rivoluzioni ci saranno sicuramente…Ora si parla della affermazione dell’intelligenza artificiale, ma probabilmente tra 5-10 anni si parlerà di quantum computing e tra 20 anni non sappiamo davvero di cosa si parlerà. Queste rivoluzioni dovrete gestirle con il bagaglio culturale che state acquisendo adesso e con l’esperienza professionale che acquisirete, quindi knowledge worker, adattabilità e velocità sono davvero termini ai quali dobbiamo puntare tutti.
Autodidatta
La seconda parola è stata pronunciata da Filippo Bogetti ed è stato quando ha detto che alcuni dei tool di cybersecurity li ha imparati da “autodidatta“, quindi imparando in maniera indipendente, da solo insomma. Ecco, questo è proprio una caratteristica da Knowledge worker: la capacità, prima, di selezionare un tool interessante, utile, popolare (oppure non popolare ma potenzialmente innovativo) e, poi, di impararlo da solo, affidandosi alla disponibilità, tipicamente ampissima, di materiale di supporto, tutorial, guide, documentazione, blog, esperienze, etc. Questa è una caratteristica importante, magari anche da sottolineare in un CV di un neolaureato: che si è imparato qualche tool, linguaggio, framework, sistema, servizio, protocollo da soli, usando materiale che tipicamente è in inglese.
PMI come palestra
La terza parola è il riassunto di un concetto espresso da Rino Gegnacorsi, quello della “PMI come palestra” cioè che una Piccola e Media Impresa rappresenta una palestra per fare esperienze in maniera veloce, esperienze che sono caratterizzate, e questa è la quarta parola, da un’ “organizzazione flat”.
Organizzazione flat
Cosa significa un’organizzazione flat? Significa che è possibile in maniera molto semplice che si sia coinvolti in tutti gli aspetti del prodotto che si produce. E questo è interessante perché si ha accesso facile a tutte le persone che dirigono l’azienda, quindi si può parlare con il direttore tecnico, il CEO, il direttore commerciale etc. con estrema facilità. Garantisce una certa autonomia, acquisendo responsabilità velocemente, potendo fare esperienze particolari, magari (anche!) con una certa velocità di carriera! Ma anche, importante, la possibilità di poter avere una visione di insieme di quello che è il prodotto, recuperando il gusto dell’artigiano di qualità, uno dei termini a cui mi piace davvero associare figura dello sviluppatore. Insomma, poter curare un prodotto dalla idea iniziale, alla progettazione, alla realizzazione, al test, all’implementazione, alla manutenzione è un’esperienza che si può fare sicuramente nelle PMI. Insomma, l’ambiente è adatto per chi ha la tendenza a cercare di appropriarsi dell’intero progetto, non limitandosi ad una parte specifica di un progetto di grande dimensione.
Ecco, queste sono le quattro parole su T&T srl, anzi no. Ce n’è una quinta: grazie a Rino Gegnacorsi e ai suoi ragazzi per un seminario stimolante e interessante!
A presto!
Vittorio Scarano